Capannone elettorale sulla spiaggia Esposto alla Capitaneria di Porto

Capannone elettorale sulla spiaggia Esposto alla Capitaneria di Porto

COMUNICATO STAMPA – Esposto alla Capitaneria di Porto

Alleanza Verdi e Sinistra – Radici in Comune

In data 23 aprile 2024, l’Associazione Radici in Comune ha inviato un esposto alla Capitaneria di Porto affinché vengano espletati i dovuti controlli sulla natura del manufatto realizzato nell’area antistante Piazza Primo Maggio lato mare, occupando l’intero arenile. La spiaggia, bene marittimo demaniale, è attualmente occupata da una struttura che impedisce sia la visuale del mare per tutto il fronte, sia la fruibilità della spiaggia stessa. Un intervento, come già denunciato, che non poteva essere autorizzato.

Per tale motivo abbiamo inviato esposto alla Capitaneria di Porto, per le competenze di controllo e sanzione sui beni demaniali marittimi.

La legge prevede in modo chiaro che possano essere autorizzati eventi solo all’interno dell’ambito della pubblica funzione e fruibilità legati al mare e quindi eventi turistici culturali che abbiano tale valenza.

È chiara a tutti la finalità dell’enorme struttura che va a occupare indebitamente uno spazio pubblico, un bene demaniale marittimo, un luogo utilizzato dalla cittadinanza.

Non si può dimenticare e non riconoscere il bene comune che rappresenta la spiaggia e la visuale, nemmeno in tempo elettorale. Soprattutto in tempo elettorale.

Il bene comune è di tutti e va tutelato nell’interesse di tutti.

Alleanza Verdi e Sinistra – Radici in Comune

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Il testo dell’esposto inviato alla Capitaneria di Porto:

La scrivente Associazione “Radici in Comune”, nella persona della Presidente, Simona Barba, invia la presente segnalazione affinché si effettuino gli opportuni controlli e relative sanzioni.

FATTI – Sulla spiaggia libera di Pescara antistante piazza Primo Maggio è stata costruita una struttura che occupa l’intero fronte e impedisce la visuale del mare. Tale struttura è stata costruita nei primi giorni di aprile e sembra sarà smantellata per i primi di maggio.

VISTO CHE la struttura si trova su un bene demaniale marittimo, che per definizione è bene destinato a soddisfare esclusivamente interesse pubblici collegati con il mare, soddisfando una funzione pubblica.

VISTO CHE i beni demaniali marittimi non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi e nei limiti stabiliti da leggi specifiche (Cass., Sez. II, 17 marzo 1998 n. 2844).

Più in particolare, il demanio destinato a soddisfare gli usi pubblici del mare, riconducendo a tale categoria non solo quelli concernenti le attività in connessione diretta col mare (pesca, navigazione, ecc.) ma anche quelli che presuppongono l’utilizzazione indiretta a favore della collettività (diporto, balneazione, ecc.) rientra nella categoria del demanio marittimo. I beni demaniali marittimi fanno parte del demanio necessario e indisponibile.

VISTO CHE l’altro criterio su cui si basa l’individuazione del bene demaniale, ossia l’uso pubblico del mare, fa espresso riferimento l’art. 35 c.navigazione.

CONSIDERATE LE COMPETENZE in materia di demanio marittimo destinato ad uso turistico-ricreativo, esplicitate nell’ambito del litorale marittimo di una determinata Regione, le funzioni sono state conferite alle Regioni e agli Enti locali, ai sensi del combinato disposto degli artt. 59 D.P.R. n. 616/1997; 6 D.L. n. 400/1993 conv. in L. 494/1993; 8 D.L. n. 535/1996 conv. in L. 647/1996; 42 D.lgs. n. 96/1999 e del D.P.C.M. 21 dicembre 1995. Si tratta di una competenza generale per materia e per territorio.

Dopo la riforma del tit.V della Costituzione sono state trasferite agli Enti locali TUTTE le funzioni in materia di demanio marittimo (Dlgs.112/98 art.105) sempre ovviamente nell’alveo DELL’UTILIZZO PUBBLICO dello stesso per funzioni connesse con la natura stessa del mare, quindi: pesca, ormeggio, saline, riserve, ecc. Queste tipologie nella Regione Abruzzo sono elencate all’art. 4 del PDM Piano demaniale comunale.

Le Norme locali di riferimento dopo il trasferimento delle funzioni in materia turistico – ricreativa in Abruzzo sono: L.R. n.141 del 1997, Art.5, comma 40 piano demaniale marittimo Regione Abruzzo (spiagge libere), Art.14 punto 10 piano demaniale comunale (spiagge libere).

Tali norme rimangono sempre ovviamente nell’alveo DELL’UTILIZZO PUBBLICO dello stesso per funzioni connesse con la natura stessa del mare, quindi, pesca, ormeggio, saline, riserve ecc.

Visto che l’utilizzo della struttura è di tipo privatistico, sono utilizzati loghi che contravvengono anche a l’apposizione di marchi o altre forme di pubblicità e ai fini di propaganda:

occupa l’intero fronte impedendo la fruizione della spiaggia nonché la visuale del mare;
è stato autorizzato al di fuori dell’ambito normativo che la legge prevede (autorizzazioni per fini pubblici legati alla natura stessa del mare e alla fruizione turistica-ricreativa).
Considerando che a Codesto Ente competono le funzioni di polizia giudiziaria in capo al personale militare del Corpo delle Capitanerie di porto, in virtù dei poteri ad esso conferiti dal Codice di Procedura Penale (artt. 55 e 57) e dal Codice della navigazione (artt. 1235 e ss.). e che quindi sulle aree assentite in concessione dalle Regioni o dagli Enti locali e più in generale su tutte le aree demaniali marittime, il personale militare del Corpo delle Capitanerie di porto, quindi, continua ad effettuare in concorso e in collaborazione con le altre Amministrazioni, oltre i previsti controlli di polizia amministrativa di natura preventiva, quelli di polizia giudiziaria di natura più strettamente repressiva.

Si richiede una vostra azione di controllo e ripristino dei luoghi e della spiaggia al fine dell’utilizzo pubblico come da natura del bene che in questo momento viene occupato impropriamente.

Distinti saluti

Simona Barba – Presidente Radici in Comune