PESCARA – Si legge sulla stampa che l‘Amministrazione di Pescara si sta preoccupando di agire tempestivamente sul caos edilizio che l’ultima sentenza del Consiglio di Stato avrebbe determinato. E quindi incaricati del Comune, Sindaco e altri stanno ascoltando i costruttori rassicurandoli su tempestive soluzioni. Ma i cittadini, cioè i danneggiati, dove sono? Nessuno li ascolta!
Mettiamo ordine alle cose: sono stati i cittadini, costretti da delibere scrrette che ledevano i loro diritti di vivibilità, a difendersi dall’Amministrazione pubblica, rivolgendosi alla Giustizia, a rimettere ordine alle cose. Le sentenze infatti non gettano nel caos, ma rimettono finalmente ordine a quella prepotenza politica che tutto interpreta e giustifica pur di perseguire speculazioni edilizie, perché di questo si tratta.
Quando si rende possibile utilizzare piani volti a rigenerazioni urbane per aumentare la vivibilità delle periferie, e questi strumenti invece sono utilizzati in centro e sulla riviera, in modo iniquo, in deroghe continue a standard, codice civile e piani urbanistici, allora siamo solo di fronte alla speculazione e alla ricerca del vantaggio economico maggiore di pochi.
L’amministrazione però incontra i costruttori, nessun intento ad aprire ai cittadini, alle associazioni, all’università, agli esperti di urbanistica e storia della città che da tempo avevano cercato interlocuzione su questo tema.
Di fronte ai milioni di euro che girano peggiorando la vita e il clima della città, stracciando la storia, la memoria e la cultura, a quanto pare non ci sono tentennamenti, vince l’economia.
E sorge il dubbio che le delibere vengano fatte apposta male, in modo da poter far partire interventi e mettere velocemente tutti davanti allo stato di fatto in modo da dire: “Mica ora possiamo abbattere o bloccare tutto…”. “Sono interventi costosi“, afferma il Presidente dell’ANCE Pescara Chieti. Ma i diritti non possono decadere di fronte alla velocità spregiudicata degli avventurieri.
Continuare a negare la partecipazione dei tanti attori significa che si sta preparando un’altra interpretazione della legge verso la quale i cittadini dovranno nuovamente difendersi? Con il paradosso che l’amministrazione poi userà i soldi di contribuenti per rispondere alle tante cause che i cittadini sono sempre costretti a intraprendere per difendersi da una amministrazione che ha dimenticato l’obiettivo per la quale è lì: il bene comune e l’interesse pubblico!
Simona Barba – Consigliera Comunale AVS-Radici in Comune