2035 – Giù il palazzo della Regione e i silos dei parcheggi

2035 – Giù il palazzo della Regione e i silos dei parcheggi

ANNO 2035 – PARCO CENTRALE – INTERVISTA AL SINDACO

Sindaco, cosa significa per lei assistere all’inizio dei lavori di demolizione del palazzo regionale e dei silos dei parcheggi nell’area di risulta?

“Essere qui oggi è un momento emozionante e storico per questa città. Stiamo compiendo un passo decisivo verso un centro urbano più vivibile, sostenibile e in armonia con le esigenze dei cittadini. Questo intervento rappresenta una svolta epocale, resa possibile grazie alle competenze delle imprese abruzzesi e delle straordinarie maestranze locali. Come lei diceva, oltre al palazzone della Regione, demoliremo anche due enormi silos destinati a circa 2.000 parcheggi auto, che oggi, con il cambiamento radicale della mobilità urbana, risultano pressoché inutili. Negli ultimi anni, l’automobile privata ha perso il suo ruolo centrale negli spostamenti quotidiani, grazie ai nuovi servizi a guida autonoma, a una rete efficiente di trasporti pubblici, piste ciclabili e percorsi pedonali che hanno reso superfluo il mantenimento di queste strutture ingombranti”.

Come si è arrivati a questa decisione?

“Abbiamo recuperato e fatta nostra una richiesta che i cittadini e le associazioni ambientaliste avanzavano già dieci anni fa. All’epoca, purtroppo, prevalse una visione sbagliata, quella di concentrare funzioni istituzionali in un’area già satura e centrale, quando sarebbe stato più sensato collocare il palazzo regionale in una zona periferica della città, per recuperarla e per valorizzarla. Oggi, grazie a nuovi fondi, anche regionali, e a una visione condivisa, stiamo finalmente correggendo quell’errore. Demoliamo detrattori ambientali simboli di divisione per creare uno spazio che unisce e rigenera”.

Quali benefici porterà questa trasformazione?

Sono molteplici e toccano ogni aspetto della vita cittadina. Prima di tutto, l’ambiente: mettiamo subito a dimora ben 12.000 alberi, trasformando quest’area in un bosco urbano che si estende tra via Michelangelo, Corso Vittorio Emanuele, Via Teramo e la stazione centrale. Questo sarà il polmone verde nel cuore della città, capace di assorbire tonnellate di CO2, migliorare la qualità dell’aria producendo ossigeno e combattere l’effetto isola di calore: dieci ettari di parco verde che contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria e aumentare la biodiversità urbana.

Non solo vantaggi ambientali …

“Assoutamente no. Sul piano sociale, il nuovo parco sarà un luogo di aggregazione per tutti i cittadini, con spazi dedicati al relax, allo sport e agli eventi culturali. Piste ciclabili, sentieri pedonali, aree gioco e spazi per attività all’aperto renderanno questa zona un simbolo di qualità della vita. Dal punto di vista economico, la rinascita di quest’area avrà un impatto positivo sul commercio locale, incentivando il commercio di prossimità e attirando turisti da tutto il mondo. Grazie a questa trasformazione, il centro commerciale naturale diventerà ancora più attrattivo e vivace, un vero e proprio modello internazionale, simile al “Central Park” di New York.”

Come si inserisce questo intervento nel contesto storico urbanistico urbano?

Questo progetto richiama alla mente un altro intervento fondamentale realizzato nel 2025, quando fu abbattuto l’ultimo tratto della circonvallazione cittadina. Quella infrastruttura, costruita nonostante le proteste delle associazioni ambientaliste di 40 anni prima, era diventata un elemento di divisione per la zona sud del centro abitato. La sua demolizione ha permesso di integrare l’area nella Riserva Ragionale Pineta Dannunziana, creando un filtro verde di riconnessione tra le aree urbanizzate e quelle naturali. Oggi, così come allora, correggiamo un errore del passato e restituiamo spazi preziosi alla comunità. Abbiamo finalmente compreso l’importanza di ascoltare le istanze ambientaliste e i bisogni dei cittadini, che già 10 anni fa avevano proposto soluzioni più sostenibili per quest’area”.

Oggi, cosa può dirci per il futuro?

Entro due anni, quest’area sarà completamente trasformata in un bosco urbano modello. Con i suoi iniziali 12.000 alberi, più altri di contorno, spazi verdi e infrastrutture sostenibili, diventerà un luogo di riferimento internazionale per chi cerca esempi di rigenerazione urbana. Sarà uno spazio in cui natura, cultura e mobilità sostenibile si incontrano per migliorare la qualità della vita. Questo intervento dimostra come la nostra città sia capace di imparare dal passato e costruire un futuro migliore. È un simbolo della nostra capacità di innovare e di mettere al centro le persone, l’ambiente e il valore della bellezza.”