Linee programmatiche Radici in Comune
Le città sono diventate il primo fronte, le più esposte e le più sensibili per i temi della vivibilità e della sostenibilità. I temi da affrontare sono oggetti di studio, e i metodi e gli obiettivi sono universalmente riconosciuti e divulgati, attraverso documenti prodotti da organismi sovranazionali, come l’Agenda 2030.
La difficoltà per la nostra città è di cucire addosso gli interventi necessari in modo da avvicinarsi a questi obiettivi che sono diventati condizioni essenziali per la vivibilità dei suoi cittadini.
La città è un ecosistema costituito da tutti gli organismi che vi vivono, esseri umani compresi, e dall’ambiente fisico delle strade, degli edifici, dei terreni, dei parchi, delle acque ecc; un organismo complesso, e va quindi visto nelle sue connessioni metropolitane stratificate e intrecciate, interdipendenti.
I nostri progetti partono così dal riconoscimento delle tante connessioni mancanti o perdute tra interventi disorganici e errati.
Dal latino cum nectere, connettere, intrecciare, creare legami, noi poniamo al primo posto la necessità del conoscere e riconoscere, riannodando tali legami: legami di comunità, legami con il territorio e l’ambiente, legami infrastrutturali verdi e blu.
Minuscoli cambiamenti possono portare a grandi cambiamenti, per via di queste interconnessioni, negativi o positivi.
Le nostre radici comuni nascono da questa consapevolezza; i tanti temi aperti in questi anni da parte dei Cittadini e dalle Associazioni hanno creato dibattito e cultura. Questi temi che ci appartengono costituiranno il nostro progetto politico:
Radici in Comune.
Linee guida programmatiche
1 La partecipazione
1. Partecipazione attiva e riconoscimento delle radici comuni, per ricominciare a vivere la dimensione sociale con semplicità ed esercitare i propri diritti. Libertà è partecipazione!
- Attuare percorsi partecipativi per identificare i problemi e le soluzioni di temi centrali per la vita di città e cittadinə
- Modificare lo statuto comunale e lo statuto della Nuova Pescara, per inserire la partecipazione attiva di cittadinə e delle associazioni come principio costituente.
- Attivare i tavoli di partecipazione nei diversi settori (verde, commercio, cultura, etc..)
- Firmare i patti di collaborazione per i beni comuni, per gestire i beni pubblici (gli orti urbani, la casa delle donne, le sedi di quartiere, etc…) e incentivare lo sviluppo sociale e ambientale attraverso l’attività e la partecipazione diretta di cittadinə.
2 Prospettiva sovracomunale e Sostenibilità
La Nuova Pescara ha bisogno della riorganizzazione amministrativa del territorio e dei comuni coinvolti, per rendere la città pronta alle alterazioni sociali e del clima.
- Innovare il processo urbanistico, attraverso il contenimento del consumo di suolo
- Individuare la rete ecologica per la infrastrutture verdi e blu (piante e acqua)
- Riutilizzare aree produttive dismesse e rigenerare spazi pubblici e identitari della città
- Valutare economicamente i servizi eco-sistemici per l’ambiente urbano e periurbano e per il benessere delle persone (la mitigazione delle isole di calore, i servizi territoriali su scala urbana, etc…)
- Introdurre un nuovo piano energetico sostenibile e un piano di viabilità sostenibile
- Rielaborare il nuovo statuto sovracomunale con la priorità al metodo partecipativo
3 Il Verde come armatura urbana: la Città Sana
- Introduzione nello Statuto Comunale attuale e della Nuova Pescara di principi che adottino il patrimonio arboreo quale valore non negoziabile per il benessere di tutti, in relazione a funzioni ecosistemiche, sanitarie, paesaggistiche, storiche e sociali, in conformità all’integrazione dell’articolo 9 della costituzione (9 marzo 2022).
- Redigere un Piano del Verde tenendo conto dei servizi e della mobilità, e attivare il tavolo verde con cittadinə e associazioni.
- Attuare la Legge 10/2013, il Codice Appalti GPP e i Criteri Minimi Ambientali.
- Attuare il PAN (Piano assetto naturalistico) della Riserva Naturale Pineta Dannunziana, dotandola finalmente di organismi di gestione, valorizzarne il ruolo culturale, didattico, scientifico e turistico.
- Implementare la connessione fra le aree verdi e blu della città, la salvaguardia delle aree agricole e seminaturali, forestazione urbana, greenways, orti urbani, e decorticazione di superfici impermeabili.
- Pianificare la formazione del Parco fluviale, e la riqualificazione del sistema dei fossi percolatori. Dare attuazione al Parco centrale dell’area metropolitana come previsto nel PRG, prima della modifica delle NTA, con 80% vincolato a verde. Rendere strutturali e obbligatori i sistemi NBS (soluzioni basate sulla natura) e SuDS (sistemi di drenaggio urbano sostenibile), nelle soluzioni progettuali della città e nei capitolati.
- Ammodernamento delle infrastrutture idrauliche: le attuali perdite dell’acquedotto ammontano al 50% e sono tassativamente da sanare; separazione delle acque bianche e nere.
- Efficientamento energetico della città tramite infrastrutture verdi. Piano di efficientamento energetico edilizio attraverso le comunità energetiche.
- Misurazione della qualità dei progetti attraverso la valutazione dell’efficacia sotto il profilo microclimatico o dei servizi eco-sistemici erogati
- Sfruttare la nuova opportunità del riciclo, con il modello integrato di raccolta porta a porta e isole ecologiche automatizzate (applicazione della tariffa puntuale in base ai rifiuti prodotti). Mirare alla strategia Rifiuti zero (valorizzazione di attività che prediligono il riuso degli imballaggi e prodotti alla spina, etc…)
- Promuovere il compostaggio di piccola scala domestico e non domestico, di comunità o in loco
- Implementare l’attività educativa e informativa sulle buone pratiche, presso scuole e pubblici esercizi; promozione dell’eco volontariato di prossimità, e del circuito del riuso delle merci. Organizzare gli Stati Generali del Rifiuto Urbano, appuntamento annuale di confronto e di verifica della gestione dei rifiuti.
4 Rigenerare la città: il Patrimonio storico, urbanistico e naturalistico
- Mitigare gli effetti deleteri del “Decreto Sviluppo” sulle aree di impianto storico.
- Estendere, revisionare e verificare l’efficacia della normativa di salvaguardia del patrimonio edilizio storico. Disciplinare la salvaguardia agli apparati decorativi, estenderla a tutto il volume architettonico
- Prevedere piani di recupero unitari per le zone a prevalente impianto storico (es.: quartiere Pineta, area Pescara Portanuova ex Tribunale, Teatro Michetti, area della chiesa di Sant’Antonio, Case dei ferrovieri e ex ferrovia, insediamenti storici di edilizia popolare, etc…)
- Avviare progetti specifici di recupero dell’archeologia cittadina, con il censimento di aree produttive e commerciali dismesse, verificare il valore dei manufatti esistenti e ri-progettare in funzione dell’incremento delle aree verdi e di servizi. (area ex Cementificio valorizzata come “archeologia industriale”, in una struttura polivalente a vocazione culturale, collegato al progetto della Città della Musica; area ex COFA e ex FEA, aree nel Consorzio industriale, etc…)
- Progettare il waterfront di Pescara sud.
5 Mare e Fiume
- Revisione della disciplina degli insediamenti legati alle concessioni balneari (piano spiaggia) volta a restituire la veduta del mare alla città ed a favorire la libera fruizione. Divieto di proliferazione delle costruzioni (e sub concessioni) accessorie, spesso volte solo ad incrementare la capacità di vendita di prodotti, a discapito della funzione primaria della balneazione; divieto di manomissione del muretto che accompagna la riviera e ripristino delle parti demolite; incentivi per l’accorpamento degli stabilimenti.
- Incremento delle spiagge libere con ripristino, sulla base di opportuni studi specialistici, dell’ambiente dunale.
- Rinaturalizzazione delle rive fluviali anche nel substrato urbano, come elemento di di connessione tra l’area portuale, la città storica ed il parco della Pescara, integrata con la valorizzazione dei reperti archeologici in una concezione del parco fluviale “a naturalità crescente” man mano che si risale il fiume.
- Avviare azioni di protezione del fiume Pescara a livello intercomunale: scarichi abusivi, forestazione intensa delle sponde, con conseguente miglioramento del runoff, dell’insabbiamento del Porto (NBS) e della qualità del mare con ovvie ripercussioni positive sulla pesca, sul turismo e sul suo indotto.
6 Mobilità Sostenibile: la città in 15 minuti!
Affrontare la mobilità, urbana e in area più vasta, con coraggio e decisione, verso una mobilità sostenibile, riducendo drasticamente la dipendenza dai veicoli privati. Creare comunità più compatte e connesse, riducendo i tempi di spostamento e migliorando il benessere generale degli abitanti di Pescara
- Razionalizzare la pianificazione urbana favorendo la prossimità tra residenze, luoghi di lavoro, negozi, parchi, servizi pubblici e altre attività, rendendo la città più vivibile, accessibile, socialmente inclusiva;
- Istituire un’Agenzia pubblica per la mobilità di area vasta, adeguando gli strumenti ordinari quali PUMS, PGTU, Biciplan, Piano della sicurezza stradale, degli orari e dei tempi, della logistica, etc….
- Politica di Mobility Management, con le figure di Mobility manager di area, aziendali e scolastici.
- Attuazione dei Piani Spostamento Casa Lavoro (PSCL) e Scuola (PSCS), oltre che sostegno attivo e concreto alle pratiche capillarmente diffuse di Pedibus e Bicibus.
- Realizzare una grande ed estesa rete urbana ciclo viaria, con la logica della mobilità ciclistica diffusa, anche in forma di “greenway” (nei tratti extraurbani le superstrade ciclabili possono riqualificare in chiave “verde” i percorsi), come nel caso della Strada Parco, che dovrebbe continuare ad essere una grande greenway per la cittadinanza, ottimizzando la rete ferroviaria già esistente.
- Razionalizzare le linee del TPL, puntando ad una capacità di drenaggio più capillare (in presenza di presidi da servire, sia commerciali che residenziali)
- Realizzare parcheggi di scambio e una rete di bus navetta per liberare la città dalle auto e riconsegnarla a cittadini/e di tutte le età.
- Avviare un intervento ampio e complesso, infrastrutturale e culturale, di riqualificazione dell’ambiente urbano con la restituzione di spazio pubblico alle persone, alla loro sicurezza e socialità, facendo diventare Pescara Città 30.
- Organizzare gli Stati Generali della Mobilità Urbana, l’appuntamento annuale di confronto e di verifica delle politiche di mobilità.
7 Cultura turismo e valorizzazione del Patrimonio
- Ridefinire i poli culturali centrali, progettando in base a esigenze reali del mondo culturale della città: zona Museo del Mare, area protetta delle dune del molo nord, mercato ittico; area Ex Tribunale con Mediamuseum, CineTeatro Michetti, annesso con Pescara vecchia, Museo delle Genti, Museo Cascella.
- Valorizzare e completare la rete museale, rinvigorendo i preziosi musei comunali, con nuove progettualità e attrattività.
- Opporsi alle scelte che privano le biblioteche comunali di finanziamenti, riconoscendogli il ruolo di presidio sociale e culturale dei territori
- Supportare le associazioni culturali cittadine con spazi di lavoro, singoli o in rete; e con un piano di bandi di finanziamento integrati, immaginando una programmazione e progettualità più ampia, diversificata, inclusiva.
- Recuperare gli spazi della Memoria e della Cultura, come l’ex Filanda Gianmaria che aspetta da anni di diventare la Casa delle Donne
- Verificare lo stato di “densità culturale” delle zone della città, per riequilibrare e arricchire i quartieri da sempre privi del giusto apporto culturale.
- affiancare agli eventi territoriali i grandi eventi che abbiano capacità attrattiva, sia culturale che turistica, sempre con una proposta di qualità e differenziata per aree e pubblici.
8 Città dei Servizi e Welfare
- Costruire una “città dei servizi” che soddisfi i diritti di cittadinanza, per tutti/e e in tutti i quartieri
- Implementare nuovi servizi, anche attraverso il coinvolgimento del volontariato, per garantire il benessere psico-fisico dei cittadini.
- Puntare sul pieno riconoscimento dei diritti di cittadini/e anche attraverso l’International classification of functioning, disability and healt (2001, OMS) andando oltre la prospettiva medica tradizionale, considerando invece gli aspetti sociali e ambientali, orientandosi cioè sulla salute e sul funzionamento della persona, sulla interazione persona-ambiente
- Progettare, gestire e coordinare il complesso sistema formativo 0-6 e oltre.
Mirare al successo formativo di bambine/i significa chiamare a raccolta tutte le risorse possibili, e il Comune deve avere un ruolo determinante nell’affrontare la gestione di tutto il sistema, sia pubblico-privato, che accreditato e paritario, ai fini dell’attuazione dei diritti e del benessere delle nuove generazioni. - Costruire una “città dei servizi” che soddisfi i diritti di cittadinanza, per tutti/e e in tutti i quartieri
- Implementare nuovi servizi, anche attraverso il coinvolgimento del volontariato, per garantire il benessere psico-fisico dei cittadini.
- Puntare sul pieno riconoscimento dei diritti di cittadini/e anche attraverso l’International classification of functioning, disability and healt (2001, OMS) andando oltre la prospettiva medica tradizionale, considerando invece gli aspetti sociali e ambientali, orientandosi cioè sulla salute e sul funzionamento della persona, sulla interazione persona-ambiente
- Progettare, gestire e coordinare il complesso sistema formativo 0-6 e oltre.
Mirare al successo formativo di bambine/i significa chiamare a raccolta tutte le risorse possibili, e il Comune deve avere un ruolo determinante nell’affrontare la gestione di tutto il sistema, sia pubblico-privato, che accreditato e paritario, ai fini dell’attuazione dei diritti e del benessere delle nuove generazioni. - Arricchire e incentivare i servizi integrativi alla formazione che, con diverse formule, arricchiscono l’offerta educativa sui territori: spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare (nidi in famiglia, Tagesmütter, tate, etc.)
- Ripensare il concetto di periferia, ridistribuendo i servizi, l’edilizia popolare, le realtà culturali e formative in tutta la città, per bilanciare proposte e le opportunità
- Rigenerare i luoghi di aggregazione abbandonati (piazze, edifici, giardini, etc..) che non hanno svolto il loro ruolo di connettori dei quartieri perché lasciati in rovina. Ripristinare e migliorare le strutture e le infrastrutture per vivere in tranquillità e sicurezza tutti i quartieri.